Cortili_aperti

 

IL SOGNO DEL CARDINALE AMMANNATI SULLA MORTE DI PIO II

Cortili aperti nella notte dell‘ Assunta
Cortile del Palazzo Ammannati
Pienza 14 agosto 2014

Estate 1464.
Mentre papa Pio II si reca da Roma ad Ancona per mettersi a capo della crociata contro i turchi, il fedele cardinale Iacopo Ammannati si ammala e abbandona la comitiva papale. Convalescente, riceve in sogno il funesto presagio della morte di papa Piccolomini.
(Il pontefice morirà poche settimane dopo ad Ancona nella notte dell’Assunta)

Nel 550 anniversario della morte di papa Pio II, Marion d‘ Amburgo legge il brano in cui Ammannati racconta la sofferta malattia e il suo sogno di angoscia, descrivendo anche l‘ atteggiamento spudorato di chi desiderava la morte del papa e l‘ abbandono del progetto di crociata.

traduzione dal latino
Francesco Rainero e Guido Calosi

musiche
Giovanni Di Stefano
( oltre a un sottofondo sonoro per la performance di Marion d‘ Amburgo, Giovanni Di Stefano ha creato per l‘ occasione una composizione originale dal titolo „Totentanz für Pius II„)

sincronizzazione audio
Marco Franci

luci
Alessandro Martini

riprese e montaggio
Antonio Occhiuto e Monica Piazzi

Cortili aperti nella notte dell‘ Assunta

La manifestazione Cortili aperti nella notte dell’Assunta è ideata da Francesco Dondoli e realizzata anche grazie al lavoro volontario di un gruppo eterogeneo e variabile riunito sotto il nome collettivo Non Sine Iocunditate.
(Citazione di una frase con cui nei suoi Commentarii Pio II riferisce del piacere provato nell’assistere ai giochi di inaugurazione della nuova città di Pienza. La frase venne poi eliminata per censura nella prima edizione a stampa del 1584)

© Foto Lucio Butteri

Francesco Dondoli, Non Sine Iocunditate, Marion d’Amburgo

Il 14 agosto 2014 ricorreva il 550° anniversario della morte di Pio II e proprio la morte del papa sognata dal cardinale Ammannati è stata il tema dell’edizione di Cortili aperti dello stesso anno. Il fedele Iacopo Ammannati nelle settimane successive alla morte di Pio II scrisse in una lettera di aver ricevuto in sogno, pochi mesi prima, il funesto presagio dell’avvenimento. Il testo, in una nuova traduzione di Guido Calosi e Francesco Rainero, è stato letto nel cortile del Palazzo Ammannati da Marion d’Amburgo con musiche originali di Giovanni Di Stefano e sincronizzazione audio di Marco Franci. L’illuminazione è stata curata da Alessandro Martini: la faccia dell’attrice era illuminata solamente dal riflesso di una luce zenitale diretta sulle pagine del testo che stava leggendo. Le pagine corrispondenti agli stati di veglia del cardinale erano stampate con caratteri neri su fondo bianco, mentre quelle corrispondenti agli stati di sogno (in grassetto nello stampato per il pubblico) avevano questi due colori invertiti in modo da annullare il riflesso e lasciare Marion d’Amburgo in penombra. Sulle bugne graffite di una delle pareti del cortile la proiezione del volto dell’attrice ripreso con una telecamera a infrarossi creava una sorta di fantasma in movimento. La lettura è stata ripetuta quattro volte per un totale di circa 240 spettatori.

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  • Marion d‘ Amburgo e Francesco Dondoli
  • © Foto Antonio Occhiuto